Red carpet

Antonino Ianniello “Walkinthejazz”

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Ospitiamo sul nostro Red Carpet un personaggio d’eccezione al quale, nel nostro piccolo, desideriamo tributare il doveroso riconoscimento per l’impegno, l’attenzione, la competenza e la serietà nel promuovere e divulgare la cultura in ambito musicale.

Antonino Ianniello, nasce con il jazz nel sangue il 25 febbraio 1956 in quel di Pagani, in provincia di Salerno, alle pendici dei Monti Lattari nel territorio della Valle del Sarno.

È un bassista, e i suoi generi musicali preferiti sono il country blues, il jazz-fusion, il nu-jazz, il blues-rock, l’ambient, il chill out e il blues.

Giornalista e scrittore, per gli amici dei social “Walkininthejazz”, ama scrivere di musica, preferibilmente jazz.

Critico e competente, respira e racconta il sound delle note di qualità come solo un musicista può fare, unendo alla scrittura la passione per il basso elettrico, strumento dal quale non si è mai separato da quando gli fu regalato dalla madre nel 1970.

Figlio d’arte, a suo padre Raffaele, decano dei giornalisti paganesi scomparso nel 1997, appassionato d’arte, filosofia, storia e pittura, ma soprattutto di calcio, è stata intitolata la tribuna stampa dello stadio “Marcello Torre”, l’impianto sportivo di oltre 5mila posti a sedere che ospita le partite casalinghe della Paganese Calcio 1926.

Antonino, pubblicista dal 1979, ha collaborato con “Il Mattino”, “Il Giornale di Napoli” e “La Città”, cura la rubrica Itinerari jazz su “Albatros Magazine” e scrive di musica nella rubrica Cultura e società del “Quotidiano del Sud” (edizione Salerno).

Si è occupato dei sassofonisti Pasquale Innarella, Dave Mullen e Stefano Giuliano, dei batteristi Ugo Rodolico, Leonardo De Lorenzo e Mario De Palma, dei pianisti Leo Aniceto, Andrea Rea, Lello Petrarca e Alessandro La Corte, del contrabbassista Gianni Di Lorenzo, del bassista Paolo Pelella, del trombettista Fabrizio Bosso, dei chitarristi Angelo Carpenteri, Joe Barbieri, Gianfranco Continenza, Antonio Onorato e di tanti, tantissimi altri grandiosi artisti dell’area jazz-fusion e dintorni.

Per la Rogiosi Editore di Napoli, nel 2018 ha pubblicato il libro Antonio Onorato: Jazz e oltre (ISBN: 978-88-6950-312-2).

Ciò che caratterizza questo libro rispetto a una comune biografia è il modo in cui lo scrittore rivela il musicista Antonio Onorato, che a lui si è raccontato davanti a tanti caffè, seduti a un bar o passeggiando lungo il mare.

Un modo che va oltre il jazz, che entra nell’anima e nella mente dell’uomo, nelle sue emozioni e nei suoi sogni: aneddoti e storie inedite, curiosità e passioni mai svelate al pubblico, il senso di appartenenza al popolo e alla cultura dei nativi americani, la fede nell’esistenza dell’anima e di una vita oltre la vita, la perenne ricerca musicale e la continua introspezione.

Uno spaccato fondamentale dei racconti è dedicato all’amicizia profonda che ha legato Antonio Onorato a Pino Daniele.

La scrittura di Antonino Ianniello, nel libro come nei suoi articoli, non è fatta di sole parole, ma soprattutto di musica.

Il suo giornalismo è ben lontano dai cliché, dai luoghi comuni, dalle frasi a effetto e dagli intercalari tipici e banali del giornalismo a cui siamo abituati, anzi, rassegnati.

I suoi testi sono analisi approfondite, sono veri e propri documentari sul mondo della musica che rivelano una grande passione e una profonda conoscenza dell’argomento, caratteristica molto rara, ahinoi, ai nostri giorni.

Antonino Ianniello esprime e rappresenta quel giornalismo al quale noi di Worldwide Open Music, seppure non siamo giornalisti, sentiamo di ispirarci, fermamente convinti che il futuro debba poggiare sulle basi solide della cultura e non sull’effimera incetta di consensi sui social.

Per salutarvi e ringraziarvi di averci letto fin qui, vi lasciamo a questa meravigliosa “This love forever” tratta dall’album Un grande abbraccio di Antonio Onorato (feat Toninho Horta, Joe Amoruso e James Senese).

Buona musica a tutti!