Pippo Matino

Red carpet

Pippo Matino

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Pippo Matino nasce il 19 dicembre 1965 a Portici, in provincia di Napoli, ed è uno dei maggiori specialisti e virtuosi del basso elettrico.

È un musicista poliedrico che spazia dal jazz al funk al blues al rock, fino alla musica leggera italiana.

Inizia a suonare la chitarra sin da giovanissimo, ereditando la passione per la musica da suo padre, chitarrista e cantante (per hobby, ma di talento).

All’età di 14 anni passa al basso, e già a 16 suona “professionalmente” in matrimoni, battesimi e feste.

«A Napoli si faceva di tutto, ed è stata una palestra importante che mi ha dato l’opportunità di lavorare subito», riferirà molti anni dopo, nel 2006, in un’intervista su www.didatticadelbassoelettrico.it.

Fino all’età di 20 anni studia molto, dalle 4 alle 5 ore al giorno, ascolta, copia, ed è sostanzialmente un autodidatta.

Eccettuata qualche lezione con Gianfranco Gullotto, apprende dai dischi, primi fra tutti quelli di Jaco Pastorius.

Dopo una lunga gavetta con i più importanti musicisti dell’area napoletana dell’epoca, si trasferisce a Roma dove inizia una nuova serie di collaborazioni.

Band leader e ideatore di molti progetti originali, è probabilmente il bassista italiano che ha realizzato il maggior numero di album da solista: Bassa Tensione (Via Veneto Jazz, VVJ001, 1983), Essential Team (Alfamusic/RAI Trade, AFMCD124/RTP0099, 2005), Third (Wide Sound, WD171, 2008), Joe Zawinul Tribute (Wide Sound, WD179, 2009), Trio Ostiko (Via Veneto Jazz, VVJ065, 2009), Bassvoice Project (Wide Sound, 2010), Three Cool Cats (Millesuoni, 2011), Bassvoice Project “Love And Groove” Live At The Place – Roma (Wide Sound, 2012), Joe Zawinul Tribute – Live Alla Casa Del Jazz – Roma (Wide Sound, 2012), Pippo Matino Essential Team – Live At Ricomincio Da Tre – Perugia (Wakepress Edizioni Musicali, 2015), Bassvoice Project “Dallaltrapartedellaluna” – Omaggio A Lucio Dalla (Silvia Barba e Pippo Matino, 2017).

Il suo primo disco del 1993, Bassa Tensione, prodotto da Biagio Pagano, è diventato un’icona per molti giovani bassisti dell’epoca, soprattutto grazie a brani come Doctor Mike e Bass Song For Napoli.

La band Essential Team, di cui è leader, ha visto alternarsi nei vari periodi i batteristi Pietro Iodice, Sergio Di Natale e Claudio Romano, i sassofonisti Rosario Giuliani, Javier Girotto e Giulio Martino, oltre a Roberto ”Skianovic” Schiano al trombone, ed esprime una musica ricca di influenze jazz, rock e funk, tutte imperniate sulla matrice melodica della musica mediterranea.

Pippo Matino partecipa a molti importanti progetti di musica jazz e fusion, tra i quali: Road Runner di Flavio Boltro, Day By Day di Agostino Marangolo, Piano E Beat e Vintage Hands di Ernesto Vitolo, Ei Lugar e Quarzazat di Francesco Bruno, Diffusion di Andrea Marchesini, Lyndon di Rocco Zifarelli, August di Sergio Di Natale, Fronne di Lello Panico.

Prende parte alla storica band napoletana Napoli Centrale di James Senese, e collabora in studio e dal vivo con il grande Gianfranco Continenza.

Live At Kabala Jazz Club (Pescara): Gianfranco Continenza, Pippo Matino & Ernesttico

Collabora, inoltre, con Agostino Marangolo, Aldo Bassi, Alessio Menconi, Alex Britti, Alfredo Golino, Almalibre, Amedeo Minghi, Andrea Braido, Anonimo Italiano, Antonella Ruggiero, Antonello Salis, Antonio De Luise, Antonio Faraò, Antonio Onorato, Antonio Sanchez, Baraonna, Benjamin Henocq, Billy Cobham, Bireli Lagrene, Brett Garsed, Claudio Romano, Cristian Meyer, Cristiano Micalizzi, Dado Moroni, Damien Smith, Daniele Scannapieco, Daniele Sepe, Danny Gottlieb, Dario Deidda, Darryl Jones, Derek Wilson, Deitra Farr, Dominique Di Piazza, Drupi, Eduardo De Crescenzo, Emanuele Cisi, Enzo Gragnaniello, Enzo Zirilli, Eric Legnini, Ernesto Vitolo, Fabrizio Bosso, Famoudou Don Moye, Flavio Boltro, Felix Pastorius, Francesco Baccini, Francesco Bearzatti, Gianluca Petrella, Gigi Cifarelli, Giorgia, Giovanni Imparato, Gloria Gaynor, Greg Bissonette, Hadrien Feraud, Horacio ”El Negro” Hernandez, IreneGrandi, Ivan Bridon, Janysett Mc Pherson, Javier Girotto, Jean Marie Ecay, Jeff Berlin, Jimmy Haslip, Joe Amoruso, Joe Barbieri, Jonas Helborg, Jorge Bezerra, Julian Oliver Mazzariello, Lele Melotti, Lello Panico, Linda, Linley Marthe, Loredana Bertè, Luca Trolli, Luis Winsberg, Manatthan Trasfer, Marco Zurzolo, Mario Rosini, Mark Mondesir, Matt Garrison, Maurizio Giammarco, Mietta, Mike Stern, Neri Per Caso, Nicky Nicolai, Nico Stufano, Nino Buonocore, Mario Rosini, Nino D’Angelo, Paco Sery, Peter De Girolamo, Peter Erskine, Pino Iodice, Quadra band, Raiz, Rocco Zifarelli, Robin Eubanks, Roberto Gatto, Roger Biwandu, Ronnie Cuber, Rosario Giuliani, Rossana Casale, Solis String Quartet, Stefano Borgia, Stefano Di Battista, Stephane Huchard, Steve Hunt, Stu Hamm, Tony Esposito, Tony Scott, Walter Calloni, Zibba.

È il bassista della band di Rita Marcotulli, Us And Them, con Raiz, Alfredo Golino, Giovanni Tommaso, Michele Rabbia, Andy Sheppard.

Partecipa alla realizzazione del DVD tributo a Michel Petrucciani, “Body And Soul” Live Alla Casa del Jazz – Roma e a molti tra i principali eventi dedicati al basso elettrico: Eurobassday (Verona), Guitar Show (Londra), Musikmesse (Francoforte), Disma (Rimini), Polland Bass Day (Polonia), Bass Player Live (New York e Los Angeles), Namm Show (Los Angeles), Sound Expo (Verona), Bologna Music Show (Bologna), Meet (Milano), Sol Music (Palermo), Sgh (Milano).

È endorser e testimonial di Markbass, Fbt, Ampeg, Epifani Amps , Akai, Godin, Liuteria 3g, Tabacco Cables, Fodera, Grisby Music, R. Cocco Strings.

Nel 2006 tiene una masterclass alla Berklee College Of Music di Boston.

Svolge attività didattica in clinics e masterclass, ed è docente di basso elettrico con indirizzo pop-rock al Conservatorio “Arrigo Boito“ di Parma, e di basso jazz ai Conservatori “Nicola Sala“ di Benevento e “Giuseppe Verdi“ di Como.

In una bellissima intervista concessa a Massimiliano Cerreto di Jazzitalia.net, Pippo Matino confessa di non riconoscersi affatto nella definizione di musicista jazz.

«Ho suonato anche del jazz nella mia vita e continuo ancora a farlo.
Tutti i miei progetti e gran parte delle collaborazioni con altri musicisti nell’ambito della musica strumentale hanno una forte matrice di jazz, ma sono decisamente contaminati da altre musiche e culture.
Inoltre suono il basso elettrico e non il contrabbasso e non faccio parte di quella schiera di musicisti che deve suonare per forza il contrabbasso per dire di suonare jazz!
Pur riconoscendo al contrabbasso il ruolo di prima donna, ho preferito non accettare compromessi: suono jazz con il basso elettrico!
»

I suoi punti di riferimento, che hanno ispirato la sua produzione artistica, sono Jaco Pastorius, «il bassista che ci ha indicato un nuovo sentiero musicale da percorrere», di cui ha ascoltato molto le sfumature e il modo di accompagnare, Stanley Clarke, Jeff Berlin, ma soprattutto Joe Zawinul dei Weather Report, «ossia la Musica».

Per affrontare i tanti e diversi stili musicali esplorati nel corso degli anni, Pippo Matino ha sempre prestato particolare attenzione alla ricerca del suono suono adatto alla musica: «per esempio, se il Fender Jazz Bass ha 3 suoni, tutti e tre gloriosi, posso variare da un suono anni ’70 del pick-up al manico a quello più “Jaco” al ponte».

Immedesimarsi nella musica, trovare il giusto volume che faccia apprezzare meglio quello che si suona, non troppo forte né troppo sebole, sono per lui aspetti molto importanti di cui tutti i giovani musicisti dovrebbero tenere conto «perchè, oltre al talento puro, fanno la differenza».

Oltre all’uso degli effetti, anche la corretta articolazione della mano destra contribuisce a distingiere il suo stile bassistico, permettendogli di ottenere diversi livelli di dinamica variando adeguatamente il tocco delle corde.

Non sottovaluta la conoscenza della teoria musicale, ma non la sovrappone all’esercizio costante e quotidiano sullo strumento: «le scale, l’armonia sono importanti, ma rimangono scritte lì, bisogna saperle, ma secondo me non basta».

Apprezza bassisti come Anthony Jackson che utilizzano il basso a 6 corde nella sua totalità, ammette che il basso a 5 corde ha un senso nel campo della musica leggera, ma per Pippo Matino «il basso è a 4 corde».

«Io ho fatto la scelta di suonare solo il basso elettrico.
Avevo studiato un po’ il contrabbasso, ma poi ho dovuto abbandonare perché secondo me è difficile suonarli tutti e due bene, sono due strumenti diversi.
Ti dico un’altra cosa: io lo sento subito quando uno suona l’elettrico provenendo dal contrabbasso, che senso ha suonare il basso elettrico come il contrabbasso?
».

Grazie per averci letto fin qui.

Vi lasciamo alla celebre hit di Pippo Matino, Bass Song For Napoli, augurandovi buona musica per tutta la vita!